Il Consiglio di Stato ha espresso parere favorevole allo schema del DPCM ponte per la richiesta, costituzione e registrazione delle Unioni Civili.
Il parere (qui sotto interamente riportato) ha innanzitutto sgombrato il campo dai dubbi in merito alla possibilità di esercitare obiezione di coscienza da parte dei sindaci. Tale facoltà non è permessa poiché limiterebbe l’applicazione della Legge e di conseguenza l’esercizio del diritto da parte dei cittadini. Il Sindaco che non volesse costituire l’Unione Civile ha ampia possibilità di delega ad altro Ufficiale di Stato Civile così come previsto per la celebrazione dei matrimoni.
Non solo. Il Consiglio di Stato esorta a fare presto ed invita il Ministro dell’Interno a preparare il regolamento istitutivo dei registri provvisori entro la cosiddetta vacatio legis (15 giorni dalla firma del DPCM da parte del Presidente del Consiglio).
Evidenzia altresì qualche criticità in merito alla richiesta del “nulla osta” necessario per i cittadini stranieri al fine di costituire l’Unione Civile. Essendo la Legge 76/2016 una questione di “ordine pubblico”, tale “nulla osta” potrebbe non essere essenziale per quei cittadini provenienti da Paesi dove non sia riconosciuta protezione giuridica alle coppie same sex o, peggio ancora, nei quali l’omosessualità sia repressa penalmente.
Per poter celebrare le prime Unioni Civili ora manca solo la firma del Presidente del Consiglio ed il parere della Corte dei Conti.
Lo stesso Consiglio di Stato auspica che l’iter possa concludersi prima della metà di Agosto (ndr boicottaggi di Alfano permettendo!).