“Il problema delle menti chiuse è che hanno la bocca aperta”, questo scriveva Orlando Merenda su Instagram il 27 marzo. Il giovane diciottenne, che studiava per diventare barman, era vittima di violenti insulti omofobi e aveva confessato al fratello di avere paura. Orlando è morto suicida domenica 20 giugno a Torino, oppresso da coloro che fanno del pregiudizio, dell’odio e dell’insinuazione la loro bandiera. Ora anche in suo nome continua la nostra lotta, perché troppi giovani hanno già scelto di non vivere e perché vivere stritolati dalla cattiveria equivale un po’ a morire.
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