Il 19 Giugno 2016 momenti di grande tensione a Istabul, dove la polizia turca ha disperso con il lancio di lacrimogeni e l’esplosione di proiettili di gomma il corteo di coraggiosi che avevano deciso di sfidare il divieto imposto dalle autorità allo svolgimento del Gay Pride, dopo le minacce giunte dall’Alperen Ocaklari, un’organizzazione ultranazionalista legata al Partito della Grande Unione (Bbp) di estrema destra.
L’intervento degli agenti in tenuta anti-sommossa è scattato non appena uno dei responsabili della manifestazione ha iniziato a leggere un comunicato col quale si chiedeva il riconoscimento dei diritti per la comunità LGBTQI. Il massiccio dispiegamento di forze ha ostacolato tra l’altro anche l’arrivo dei giornalisti nella centralissima via Istiklal dove si stava svolgendo il corteo, mentre Piazza Taksim era preventivamente stata transennata.
Il corteo era stato vietato dalla prefettura lo scorso venerdì, ufficialmente per motivi di sicurezza dovuti al rischio che fosse assalito da gruppi islamici conservatori, irritati dal fatto che il Pride si svolgesse durante il periodo del Ramadan. Anche gli ultranazionalisti avevano minacciato i manifestanti e ieri hanno accolto il corteo con insulti e roghi di bandiere arcobaleno.
La polizia ha fermato almeno 30 persone tra militanti di estrema destra e attivisti LGBTQI.